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GIANOLIO Pasquale

1889 - 1966 Vicario Generale della Diocesi di Alba - Cittadino onorario di Alba

Pasquale Gianolio nasce nella borgata Gianolio di Montà il 25 settembre 1889, ultimo di 5 fratelli e 2 sorelle, da una famiglia di agricoltori; dopo gli studi nel Seminario Diocesano, fu ordinato Sacerdote il 26 giugno 1915; fu Viceparroco al Duomo di Alba fino al 1919, quando si trasferì, diventando segretario del nuovo Vescovo di Ozieri, in Sardegna, da dove rientrò un anno dopo, chiamato a svolgere le funzioni di professore in Seminario. Nell'agosto del 1922 fu nominato Parroco in San Pantaleo di Cortemilia, da dove fu richiamato in Alba il 1° ottobre 1934 da mons. Luigi Maria Grassi, con l'incarico di Vicario Generale e di Rettore del Seminario. Confermato Vicario Generale della Diocesi da mons. Carlo Stoppa, morì in Alba il 6 dicembre 1966.
La sua personalità spiccata, forte ed aperta,si tramutava in un senso di sicurezza che ispirava fiducia a tutti i suoi interlocutori. La saggezza e l'equilibrio che tutti gli riconoscevano, bilanciavano il suo fare sicuro e decisionista; dotato di una profonda umanità, rendeva facile ogni rapporto. La sua opera fu particolarmente importante ed apprezzata nei giorni della Resistenza; il vescovo mons. Grassi scrive di lui nel suo diario La tortura di Alba e dell'albese: «Dal dicembre 1944 fino al 25 aprile 1945 non ci fu probabilmente un giorno solo in cui egli non abbia lavorato contro la presenza e la malvagità che si perpetravano contro innocenti ed inermi, per aiutare efficacemente le vittime del nazifascismo e le formazioni partigiane che lottavano per la libertà. Chi sa contare i chilometri fatti a piedi, in bicicletta, nella neve? Chi può contare le persone che gli devono riconoscenza?».
L'attività di mons. Gianolio iniziò il 25 luglio 1944 quando, insieme al Vescovo, si impegnò per salvare 150 ostaggi rastrellati a seguito della cattura da parte dei partigiani di 15 tedeschi con relativi 5 camions di materiale bellico. Dopo vane ricerche nelle Langhe per riportare i tedeschi come richiedeva il comando repubblicano, ritornarono trovando già gli ostaggi incolonnati, 50 per la fucilazione e 100 per la deportazione in Germania. Riferito al comando fascista l'esito negativo delle loro ricerche, il Vescovo ed il Vicario offrirono la loro vita in cambio degli ostaggi. Il gesto ottenne almeno una dilazione dell'ultimatum che consentì poi una complessa trattativa e la soluzione positiva, riportando in libertà tutti gli ostaggi. Questo gesto il Vescovo ed il Vicario, in diverse situazioni, lo ripeterono più volte.
Fu anche mons. Gianolio ad organizzare, assieme ai partigiani di Paolo Farinetti, quella che mons. Grassi definì La beffa delle carceri, con la quale riuscirono con uno strategemma a farsi aprire le porte del carcere dal responsabile ed, entrati, immobilizzata la guardia e tagliati i fili al telefono, riuscirono a liberare 4 partigiani condannati a morte con altri 16 prigionieri, prelevando anche 2 repubblicani che tornarono utili per ulteriori scambi.
Mons. Pasquale Gianolio fu anche sempre protagonista nelle varie trattative tra i partigiani ed il comando repubblicano del maggiore Gagliardi, per scambi di prigionieri, rilascio di ostaggi, sino alla firma della resa avvenuta il 26 aprile 1945.
Per la sua opera durante la Resistenza, il 31 ottobre 1945, venne conferita dalla Consulta comunale presieduta dal sindaco Bubbio, a mons. Pasquale Gianolio la cittadinanza onoraria di Alba.
Nel dopoguerra il Vicario generale seppe guidare il Clero albese nella difficile opera della ricostruzione e ad affrontare i problemi della città che andava crescendo di numero per la recente industrializzazione. Il 6 giugno 1992, la città di Alba, le formazioni partigiane riunite nell'associazione Colle della Resistenza, le popolazioni di Langa e Roero hanno ricordato l'opera del vescovo Luigi Maria Grassi e del suo Vicario Generale mons. Pasquale Gianolio, con la collocazione di un cippo, realizzato da Massimo Girotti, nel parco del Colle della Resistenza in Bossolasco.

12 maggio 1945

Cittadinanza onoraria della città di Alba

La Consulta comunale, nominata dal CLN, il 12 maggio 1945, su proposta del sindaco Teodoro Bubbio e della Giunta popolare, costituita dai rappresentanti del CLN insediatosi il 27 aprile 1945, conferì la cittadinanza onoraria al Vicario Generale Pasquale GIANOLIO, assertore dei principì di carità Cristiana contro la barbaria nazifascista con la seguente motivazione: «considerata che Sua Eccellenza monsignor Luigi Maria GRASSI, vescovo di Alba e Conte, durante il conflitto 1940-45 ha svolto il suo sacro ministero con altissimo spirito di carità prodigandosi nell’assistenza morale e materiale della popolazione di Alba e della Diocesi;
Che in modo particolare nel periodo della lotta clandestina tutti i perseguitati trovarono nel vescovo la più fervida ed autorevole protezione, onde molte vittime furono strappate alla ferocia dei repubblicani e dei tedeschi e la stessa Alba fu risparmiata nel novembre 1944 e nell’aprile 1945 dalla minaccia di terribili rappresaglie;
Che inoltre subendo anche un prolungato arresto con trasferimento a Torino ed altre vessazioni, Egli diede al movimento di liberazione efficace collaborazione, che già fu ufficialmente riconosciuta dal Comando alleato e partigiano con il rilascio del brevetto di patriota;
Che successivamente egli ebbe a prodigare con larghezza di mezzi assistenza ai cittadini provenienti dai tragici campi tedeschi di concentramento;
Che in tutta questa ammirabile opera di sacro apostolato e di patriottica collaborazione Egli fu efficacemente e continuamente affiancato dal Vicario Generale mons. Pasquale GIANOLIO, che in ogni contingenza e con personale pericolo fu tenace e fermo assertore dei principi di carità Cristiana contro la barbaria nazifascista;
Su proposta del sindaco commendatore avvocato Teodoro Bubbio e su parere unanime del Comitato di Liberazione Nazionale;
DELIBERA AD UNANIMITA’ di conferire la cittadinanza onoraria della Città di Alba a Sua Eccellenza Monsignor Luigi Maria GRASSI - Vescovo di Alba e Conte – ed a mons. Pasquale GIANOLIO – Vicario generale, ad imperitura attestazione dell’ammirazione e riconoscenza di tutti i cittadini.

 

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