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Don Alberione, S. Timoteo Giaccardo

Alba, Tempio di San Paolo

Nel Tempio di San Paolo di Alba, sulla balaustra che separa lo spazio della navata da quello del presbiterio, che ospita il grande altare, si trovano due statue in bronzo, disposte rispettivamente alle estremità destra e sinistra.
I soggetti raffigurati sono (a sinistra del fedele) Don Giacomo Alberione, fondatore della Pia Società di San Paolo, a destra San Timoteo Giaccardo, primo beato della Famiglia Paolina. Le due statue sono state realizzate dallo scultore Virgilio Audagna, che per il Tempio ha anche scolpito le immagini di San Gregorio Magno e San Bernardo di Chiaravalle, collocate a decoro del timpano che sovrasta l'altare, il paliotto dell'altare maggiore e il grande monumento marmoreo raffigurante La Gloria di San Paolo, che trova il suo posto tra i pilastri nell'alzata dietro la mensa sacra. Possiamo affermare che l'intervento dello sculture si concentra proprio nello spazio principale dell'edificio sacro, egli interviene decorando tutta l'area presbiteriale.
I due bronzi della balaustra omaggiano don Alberione, padre fondatore nel 1914 della Famiglia Paolina, nonché committente di tutte le grandi maestranze artistiche che hanno realizzato il Tempio di San Paolo e il primo beato don Timoteo, entrambi considerati diretti discendenti di San Paolo, coloro che hanno portato la Sua parola e il Suo insegnamento nel mondo. Non solo vengono inseriti a fianco del Santo nel grande gruppo marmoreo de La Gloria, ma trovano un ulteriore segno di riconoscenza in queste due distinte opere.
Don Alberione è ritratto con il volto di tre quarti, in posizione genuflessa, tra le braccia stringe un libro, mentre altri, tra cui la Bibbia sono disposti ai suoi piedi, insieme a un mappamondo. Il volto sereno, intenso è scolpito con realismo. San Timoteo è piegato sull'inginocchiatoio, colto in atto di preghiera. Il suo volto di profilo mostra la grande serietà e la viva partecipazione all'orazione, vissuta con lieto sentimento religioso. Molto interessante il motivo decorativo che corre lungo la tunica del santo.
Dei due personaggi lo scultore ha saputo rendere e mettere in rilievo le principali doti, di don Alberione ha esaltato la capacità e la totale dedizione a diffondere, attraverso i mezzi di comunicazione, la Parola di Dio nel mondo, da qui la presenza dei libri e del mappamondo, testimoni del suo prezioso operato e della sua tenacia; di San Timoteo ha esaltato la devozione, la personale e intima attitudine alla preghiera, a seguire la Parola di Dio con una vita improntata sulla fede.
Virgilio Audagna nasce nel 1903 a Cannes e iscrittosi all'Accademia Albertina di Torino, si perfeziona nell'arte del cesellato e nella lavorazione del marmo sotto la guida del Maestro Gaetano Cellini. Nel 1919 apre lo studio a Torino e nel 1922 partecipa, a soli diciannove anni, alla Promotrice, dando inizio ad una brillante carriera artistica, rivolta soprattutto alla scultura, che lo vede partecipe di oltre cinquanta mostre nazionali ed internazionali; le sue opere sono esposte in tutto il mondo.

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