Convitto Civico
Il Convitto Civico costruito nei primi anni Trenta ad Alba, insieme alla palestra realizzata nel Complesso della Maddalena (cfr. scheda della sezione Novecento), è lo specchio dell'immagine moderna ed efficiente che il regime fascista voleva trasmettere attraverso la costruzione di opere destinate alla comunità e in particolare alla gioventù. Nello specifico, la costruzione di edifici scolastici o destinati ad attività ad essi legate, è in generale molto diffusa e propagandata durante il Ventennio. A questi edifici viene solitamente conferito un carattere spiccatamente funzionale e moderno, con notevole differenza rispetto alla veste aulica utilizzata in edifici molto più significativi. L'aspetto funzionale è particolarmente curato e sottolineato dal ricorso a volumi semplici ma efficaci, pareti con angoli arrotondati, finestre strombate. Il Convitto albese presenta tutte queste caratteristiche: collocato in posizione centrale, nelle vicinanze della cattedrale, ha una notevole estensione e si presenta fornito di quelle caratteristiche burocratico-istituzionali che definiscono le architetture civiche di quegli anni. L'edificio, posto in corrispondenza di un incrocio, presenta una facciata ricurva e avvolgente in corrispondenza dell'angolo, nel quale è anche collocato l'ingresso principale, affiancato da colonne di marmo a evocare un'immagine classicista, poste ai suoi lati. Sottolinea l'ingresso principale la presenza di partiti decorativi scultorei, dovuti ad Angelo Musso, che conferiscono maggiore nobiltà all'edificio, e contribuiscono ad accentuare il contrasto cromatico tra i diversi materiali usati nella costruzione. Questo contrasto è enfatizzato dall'uso di colori nettamente distinti usati per definire le diverse parti del fabbricato o per rimarcare la presenza di elementi verticali che tendono a spezzare la monotonia di un'architettura che si estende, a coprire un intero isolato, secondo lunghe fasce orizzontali, scandite da semplici cornici marcapiano.
Bibliografia
Alba: lettura della metamorfosi di una città nel nostro secolo, numero speciale di Atti e Rassegna Tecnica della Società degli Ingegneri e Architetti di Torino, n°1 gennaio 1981.