Palazzetto di via Belli
Il palazzetto che sorge in via Belli all'angolo con via Pertinace, evidenzia come, ad Alba, siano presenti in alcune realizzazioni nate intorno agli anni Trenta, decorazioni liberty frammiste a reminiscenze di gusto eclettico, in uno stile ibrido, poco consapevole e soprattutto mancante di organicità. Malgrado ciò, questo esempio dimostra anche la volontà di alcuni professionisti albesi che tentano di progettare con una certa perizia i dettagli costruttivi dei loro edifici, rimanendo tuttavia molto lontani dai più noti e nobili esempi liberty ai quali fanno riferimento. Questo atteggiamento è chiaramente visibile nel disegno dei balconi: il motivo semplice e sobrio dei ferri delle ringhiere, si accorda mediante delle evidenti piastre in ferro ai fianchi in muratura, in una stabile, mutua -ma poco discreta- alleanza, che non riesce a raggiungere quella componente di organicità, così importante nelle architetture del primo Novecento a cui si ispira. Un'analoga considerazione può essere fatta a riguardo dell'apparato decorativo della facciata, oggi in stato di notevole degrado: forme squadrate convivono insieme a elaborate partiture di ispirazione vegetale e ad alcune riminescenze ornamentali dell'Ottocento.
La costruzione non manca comunque di un certo interesse in alcune scelte compositive, come l'apertura della piccola e snella facciata riprendente la partitura decorativa del prospetto principale, caratterizzata da motivi geometrici di derivazione viennese, che risvolta sullo slargo della via.
Bibliografia
Alba: lettura della metamorfosi di una città nel nostro secolo, numero speciale di Atti e Rassegna Tecnica della Società degli Ingegneri e Architetti di Torino, n°1 gennaio 1981.