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Monumento al General Giuseppe Govone

Alba, Piazza Savona

Arturo Stagliano ricevette due importanti commissioni dal comune di Alba, nel 1924 realizzò il Monumento ai Caduti e nel 1929 il monumento equestre al General Govone, che verrà rifuso per necessità belliche nel 1941.
Giuseppe Govone nacque a Isola d'Asti nel 1825 da una nobile famiglia di Alba. Divenuto Generale, combatté a Magenta e a San Martino e nel 1870, in qualità di Ministro della Guerra, preparò le forze per liberare Roma. Due anni più tardi morirà ad Alba.
Per onorare la memoria di questo illustre cittadino, la città di Alba nel 1929 pensò di dedicargli un monumento equestre che, a pochi anni dall'inaugurazione, venne fuso per ricavarne cannoni per il secondo conflitto mondiale.
Pur non essendoci pervenuta l'originale statua di Stagliano, essendo ancora conservato nei magazzini del comune il calco in gesso, nel 2000, in occasione del centosettantacinquesimo anno dalla nascita di Govone, l'amministrazione comunale pensa di rifondere il monumento.
Più che di intervento di restauro, si è trattato di un vero e proprio rifacimento dell'opera a partire dal modello originale, recupero che ha richiesto quattro anni circa di lavoro ed è stato eseguito dallo scultore Sergio Unia. Ricollocato nella stessa piazza in cui fu inaugurata nel 1929, la scultura in bronzo, posta su un alto basamento in calcestruzzo, ritrae il generale con sguardo fiero, che poggia i piedi ben saldi nelle staffe e cavalca il destriero, colto mentre s'impenna. Con la mano sinistra impugna le redini, mentre nella destra regge il cappello, abbigliato nella divisa da generale con la lunga spada. Si nota grande attenzione per i dettagli, tanto nella realizzazione dell'abito di Govone, quanto nei finimenti del cavallo scolpiti con verismo e precisione. Anche il viso del Generale, fedele ai tratti fisionomici, si rivela essere un vero ritratto, caratterizzato da realismo ed eseguito con maestria.
Nel 2004 Alba, nonostante le travagliate vicissitudini della storia, ha riportato "alla luce" una preziosa opera d'arte, conservando vivo il ricordo delle gesta del Generale, famoso concittadino.
Lo scultore Arturo Stagliano nasce a Guglionesi (Campobasso) e giovanissimo si trasferisce a Napoli, dove frequenta l'Istituto di Belle Arti, quale allievo del maestro Domenico Morelli.
Dal 1900 al 1904 risiede a Capri, dove al Caffè Morgano incontra lo scultore Leonardo Bistolfi, che soleva trascorrere il periodo estivo nell'isola. Dalla sua frequentazione sboccerà la passione per la scultura, cui Stagliano comincerà a dedicarsi nel 1904, abbandonando definitivamente la pittura. Poco dopo si trasferisce a Torino per lavorare nell'atelier di Bistolfi, col quale collabora fino alla morte del maestro, avvenuta nel 1933.

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